L'acqua
del torrente Soffia precipita con un salto di 12 m in una profonda
forra, chiusa da un tetto roccioso sporgente circa 16 m. Facilmente
raggiungibile in pochi minuti lungo un sentiero attrezzato che parte
dal Bar alla Soffia - Chiesetta di San Remedio.
Da
"Una Storia, tante storie" la vita e la gente del Canal del Mis
di Pieranna Casanova - dic. 1999 … Una stradina vicino al
mulino portava ad un cancelletto, oltre il quale si poteva ammirare
la più importante attrattiva turistica del Canal del Mis: la cascata
della Soffia, spettacolare salto d'acqua in una forra attrezzata
con un ponticello e con alcuni passaggi in piccole gallerie scavate
nella grotta sottostante, per iniziativa di Francesco Doglioni,
nato nel 1898 a Susin, comproprietario dell'Hotel. Prima che venissero
aperte le gallerie, gli anfratti della roccia erano usati come frigorifero
naturale, calando con delle corde in fondo alla cascata gli alimenti
da tenere al fresco. Chi voleva vedere la cascata, attirato
dal cartellone pubblicitario posto sulla strada opposta, doveva
pagare il biglietto venduto dai Paganin. Ogni primavera Prima Redi
addobbava le ringhiere laterali di protezione alle scarpate con
rami di pino mugo e portava fiori freschi sul tavolino posto in
un punto asciutto della grotta. I bambini preparavano mazzi di ciclamini
da offrire ai turisti, che d'estate arrivavano numerosi, anche in
comitive con la corriera, e alle coppie di fidanzati e di sposi
che volevano fare una romantica passeggiata.
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