Sentiero
adatto ad escursionisti esperti.
Andata:
Da Vedana 402 m (10,5 Km da Belluno) si raggiunge il piccolo
nucleo di Le Rosse Alte 540 m (1,5 Km da Vedana) e uno slargo in
corrispondenza dell'evidente fontana pubblica.
Presso la fontana si imbocca una stradetta che porta in quota verso
est. Dopo poche decine di metri, oltrepassata una delle ultime case,
la stradetta diviene mulattiera, si continua piegando un po' a nord
quasi senza variazioni di quota nel bosco di carpini (trascurare
traccia che scende a destra) fino a che, dopo 15/20 minuti ca. di
comodo cammino, si raggiunge un crocicchio in corrispondenza di
uno spiazzo.
La comoda mulattiera fin qui segnata continua in leggera discesa
verso la zona d Vedana
mentre sulla sinsitra un sentiero si inoltra con modesta pendenza
ad ovest. Fra questi due un terzo sentiero ben marcato punta a monte
salendo iabbastanza decisamente. Si imbocca quest'ultimo (e quindi
il sentiero di mezzo) che sale diagonalmente con direzione nord-est,
avvicinandosi alla dorsale orientale del Piz de Vedana che dalla
piarmide sommitale si allunga a est attraverso i rilievi dei Coi
Alti e del Col de Prà de Costa.
Dopo un breve tratto il sentiero viene raggiunto da una mulattiera
che sale dal basso e poco più avanti piega un po' a sinistra
e si inerpica ripidamente su terreno con affioramenti rocciosi finchè,
con un'ultima breve diagonale a destra, raggiunge il crinale orientale
del monte (ore 1).
Si inizia qui a salire il crinale del monte verso ovest e quindi
verso il Piz de Vedana vero e proprio. Il sentiero avanza nella
boscaglia tendendo a destra e andando per poche decine di metri
a sconfinare in versante settentrionale per poi piegare a sinistra
e riportarsi al centro del crinale dove si prosegue nella boscaglia
finchè se ne esce sugli aperti dossi prativi denominati Coi
Alti 979 - 1018 m. Da qui si ha una bella apertura a meridione sulla
Val Belluna mentre a ovest sul versante meridionale della piramide
terminale del Piz de Vedana si individua un canale con boscaglia,
La burela de la Cros, che si seguirà.
Salendo l'aperto crinale a dossi prativi si raggiunge l'ultimo rilievo
sottostante la dirupata piramide terminale del Piz dove la boscaglia
ritorna più fitta. Qui il sentiero della via normale piega
a destra e si porta nel versante settentrionale del monte (Val Costa
Corona). Lo si abbandona per continuare su tracce la risalita diretta
dell'ultimo rilievo sopradetto fino a raggiungere su terreno più
aperto il piede della piramide terminale (ore 1.45 ca.).
Da qui, tenendosi esattamente a ridosso delle rocce sovrastanti
( non abbassarsi troppo!) si attraversa a sinistra prima scendendo
qualche metro e poi orrizzontalmnte (landro con ometto) fino a raggiungere
lo sbocco del canale con boscaglia denominato la Burela de la Cros
che già era visibile dai Coi Alti. Lo si risale lungo le
tracce di sentiero sulla sua sinistra orografica fino a una selletta
alla sua testata.
Qui incombe sulla destra la cuspide terminale del Piz che non si
può però salire direttamente con facilità.
Si continua con salita diagonale a sinistra lungo ripido pendio
prativo (la Pala del Lach) che sovrasta verticali salti rocciosi
(Le Ponte) e che porta in un paio di minuti ad un piccolo panoramicissimo
colle da dove appare improvviso, ottocento metri più in basso,
il Lago del Mis limitato a ovest dalla lunga e severa costiera Pizzocco-Prabello-Agnelezze.
Appena oltre il colle bisogna scendere qualche metro per attraversare
uno stretto e vertiginoso canale dal quale si esce sul fianco destro
affrontando carponi un passaggio molto esposto e non banale (attenzione!)
sotto una sporgenza rocciosa (è possibile anche salire direttamente
ma non facilmente appena prima del passaggio sopradetto). Si raggiunge
così la cresta ovest del monte presso un piccolo pino 1280
m.
Aggirata la cresta ci si abbassa pochi metri per poi riguadagnare
la quota perduta andando a raggiungere il crinale settentrionale
del monte in corrispondenza di una forcelletta innominata appena
a sud del Col de Vido. Qui confluisce nel sentiero della via normale
che proviene dalla Val Costa Corona sottostante ad est. Seguendo
quest'ultimo (sbiaditi segnavia rossi) si risale il crinale e i
seguenti ripidi ed esposti salti rocciosi ed erbosi, attrezzati
in parte con cavetto metallico, e si raggiunge la vetta del Piz
de Vedana 1323 m (ore 3).
Ritorno:
Dal Piz de Vedana a ritroso secondo il percorso di andata
fino alla forcella innominata appena a sud del Col de Vido. Qui
si abbandona la via normale che scende a destra in Val Costa Corona.
Ad ovest della selletta precipitano due ripidissimi avvallamenti
erbosi che appaiono bipartiti da uno stretto costolone erboso e
roccioso. Quello di destra, il più settentrionale, è
quello che si dovrà seguire in discesa.
Seguendo
la traccia che marca il crinale settentrionale e che porterebbe
al Col de Vido (che incombe poco sopra a nord) si avanza per pochi
metri in quota a nord per poi abbandonarla e abbassarsi diagonalmente
a sinistra, ovest, sul pedio prativo in direzione del fianco destro
di quello di destra dei due ripidissimi avvallamenti erbosi sopradetti.
Persi pochi metri si incontrano alcuni arbusti e sbiaditissimi segni
rossi fra i quali una freccia su albero che porta ad abbassarsi
ripidissimamente a sinistra (traccie; attenzione!) fra ripide erbe
a raggiungere il fondo del canale che è limitato sulla sinistra
dalla parete rocciosa strapiombante dello spartiacque sopradetto.
Giù per il canale su terreno un po' infido per diverse decine
di metri fino al suo sbocco.
Qui bisogna attraversare decisamente a destra in lieve salita (freccia
e scritta "le Rosse" con vernice rossa) esattamente al
piede della sovrastante fascia rocciosa caratterizzata da anfratti
(i Cogoi de la Costa Longa) fra i quali uno con profondità
e dimensioni del tutto ragguardevoli; e si raggiunge così
in corrispondenza di un isolato caratteristico pino 1140 m, il filo
del ripido costone prativo denominato Costa Longa che costituisce
il fianco sinistro idrografico della Val Carpenada. Bisogna ora
scendere lungo il ripido e lungo costone seguendo le tracce e raggiungendo
più in basso un terreno più boscaglioso dove il sentiero,
900 m ca., volge decisamente a sinsitra andando ad attraversare
uno stretto canale dal fondo roccioso. Più tranquillamente
si va poi ad attraversare un secondo canale (Val de San Daniel)
e a rimontare un colle 809 m.
Si scende poi, perdendo qualche decina di metri di quota, a un secondo
colle di pascolo con massi erratici. Poco più sotto si stacca
sulla destra un sentiero per Nusieda. Continuando lungo il comodo
sentiero principale verso est, da ultimo con qualche gradino intagliato
nella roccia (i Scalet), si raggiungono le prime abitazioni e la
piazzetta con la fontana pubblica di Le Rosse Alte 540 m (ore
4.30 / 5).
Tratto
da "Dolomiti Bellunesi Cinquanta itinerari nel Parco Nazionale"
di Paolo Bonetti - edizioni PANORAMA Trento, 1997
|